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Ernia cervicale: sintomi, rimedio, rischio paralisi

Si tratta di un fastidio nel quale prima o poi possiamo incappare. Stiamo parlando dell’ernia cervicale. Andiamo a vedere nello specifico di cosa si tratta, quali sono i sintomi e i rimedi da apportare. Soprattutto proviamo a fare chiarezza se effettivamente ci sia il rischio di una paralisi. Vediamo come curare cervicali in modo semplice.

Per prima cosa andiamo a definire cos’è l’ernia cervicale. Si tratta di un fuoriuscita dal disco dalla propria posizione naturale: infatti il termine medico per definirla è ernia del disco intervertebrale. Questa problematica rappresenta il tratto superiore della colonna vertebrale, quello detto appunto cervicale ed è per questo motivo che si parla di ernia cervicale. Chiarita questa definizione, andiamo ora a comprendere cosa accade quando ne soffriamo.

Ernie cervicali sintomi e cure

Sintomi ernia – Sui sintomi non c’è molto da dire in realtà: se patiamo a causa di un’ernia cervicale avvertiremo da subito un dolore molto forte causato dalla compressione delle radici nervose, fuoriuscite dal midollo.  Avere l’ernia cervicale significa anche avere una forza minore o del tutto assente nel tratto individuato per il problema ed avere un’alterata percezione della sensibilità.

Tuttavia, nonostante il dolore a tratti anche decisamente forte, non vale la pena preoccuparsi più di tanto. Solitamente nel giro di circa un mese e mezzo la situazione torna alla normalità o quasi: all’ernia bastano una quarantina di giorni per ridursi e, insieme alle dimensioni, far sparire anche il dolore. In ogni caso è buona norma affidarsi ad un medico. Sarà lui e solo lui a dirci se davvero soffriamo di ernia cervicale compilando una diagnosi accurata e scegliendo poi ovviamente il trattamento migliore per il nostro caso specifico.

Cervicale sintomi e cure: quando operarsi

Cervicale cura: la fisioterapia – Di solito, dopo aver appurato la presenza di questa problematica, vengono decise anche sedute di fisioterapia. Molto dipenderà dall’intensità e dalla frequenza del nostro dolore, tenendo presente che si tratta di una patologia che tocca un italiano su 5. Spesso è possibile anche essere portatori asintomatici di questa problematica: l’ernia cervicale può anche non dare dolore.

Oltre alla fisioterapia c’è la possibilità di fare esercizi mirati, soprattutto di tipo posturale per arginare il problema. Il passo successivo è l’uso di antinfiammatori per iniezione: si tratta della cosiddetta mesoterapia. L’intervento chirurgico viene preso in considerazione solo in casi estremi: se la terapia conservativa non basta l’ernia diventa un problema cronico o addirittura il rischio di paralisi che è comunque minimo.

Dolori cervicali sintomi e punti

Per comprendere meglio la questione dobbiamo sapere alcune informazioni: la prima è che abbiamo 7 vertebre cervicali che vengono divise da C1 a C7 per ognuno dei segmenti interessati. Ogni vertebra ha, infatti, un cuscinetto chiamato disco che è il segreto della mobilità della nostra colonna. Col passare del tempo questo disco perde volume e rischia di usurarsi e soprattutto di non rispondere adeguatamente alle sollecitazioni. Quando il disco esce dal suo nucleo si può parlare di un’ernia vera e propria: essa può essere di tipo molle o dura. Rispetto ai segmenti citati prima possiamo ricordare che i più colpiti sono quelli che vanno da C5 a C6 e da C6 a C7. In questo senso si parla di ernia cervicale C5 C6.

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